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Tutelare la salute dei cittadini, minimizzare l’impatto ambientale del termovalorizzatore e garantire che le emissioni rispettino i valori consentiti dall’Autorizzazione, è una priorità per il gestore dell’impianto. Pertanto, un articolato sistema di monitoraggio analizza i fumi generati dalla combustione dei rifiuti in tre punti: innanzitutto nella caldaia, poi a monte del sistema di trattamento dei rifiuti e, infine, nel camino.
In questo modo, in caso di anomalie, è possibile regolare tempestivamente i parametri di strumentazioni e sostanze, ancor prima che i fumi raggiungano l’atmosfera. Un controllo meticoloso che coinvolge anche l’Arpa Piemonte – l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente – collegata in remoto al sistema di monitoraggio e in grado di visualizzare in tempo reale l’andamento delle emissioni.
Inoltre dal 2012, è stata installata nel comune di Beinasco una centralina di monitoraggio della qualità dell’aria gestita dall’Arpa, in grado di monitorare i livelli di sostanze inquinanti presenti in atmosfera.
Dalle prime rilevazioni è emerso che non ci sono differenze sostanziali tra la qualità dell’aria registrata nei pressi del termovalorizzatore e quella di altre zone della Città come, ad esempio, Torino Lingotto.
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