11. La termovalorizzazione dei rifiuti può provocare odori sgradevoli?
La possibile generazione di odori sgradevoli è stata oggetto di scrupolosa valutazione in fase di progettazione e, pertanto, sono state previste misure atte a impedirne la diffusione. In particolare, la fossa che accoglie i rifiuti è mantenuta costantemente in depressione rispetto all’ambiente esterno: infatti, l’aria entra nell’impianto e non ne fuoriesce, poiché viene aspirata e inviata direttamente ai forni dove – partecipando al processo di combustione – perde le sue qualità odorifere. A ulteriore garanzia, in caso di fermata totale o parziale dell’impianto, entra in funzione un sistema in grado di garantire ugualmente la depressione della fossa e di deodorizzare il flusso d’aria attraverso filtri a carbone attivo.
È tuttavia necessario sottolineare che i termovalorizzatori hanno un impatto olfattivo potenziale trascurabile e decisamente minore di una discarica per alcuni fattori intrinseci: i rifiuti accumulati prima della combustione sono minori rispetto alle volumetrie di una discarica e, comunque, lo stoccaggio avviene in un ambiente chiuso.
12. Qual è la quantità annua di acqua necessaria per il funzionamento del termovalorizzatore di Torino?
Il principale fabbisogno idrico necessario al funzionamento del termovalorizzatore è dovuto al ciclo termico e, in particolare, al suo raffreddamento: si tratta di acqua non potabile che non entra mai in contatto con i rifiuti o con sostanze pericolose. Tale flusso viene ricircolato 5 volte prima di essere scaricato nel sistema fognario comunale. Il consumo è pari a circa 1.000.000 di metri cubi ogni anno.
Facendo una proporzione, considerando il bacino di utenza dell’impianto, il termovalorizzatore impiega poco più di 1,5 litri di acqua non potabile al giorno per smaltire il rifiuto prodotto da ciascun utente servito.
13. Quali sono gli organismi di controllo che verificano la corretta gestione dell’impianto?
Il termovalorizzatore è subordinato al controllo di molteplici organismi:
La Città Metropolitana di Torino, che ha prescritto adempimenti tecnici e ambientali cui l’impianto deve ottemperare e che – quindi – vigila sulla loro osservanza; in particolare, il progetto dell’impianto ha ottenuto a fine 2006 il Giudizio positivo di compatibilità ambientale (nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale) e l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), rinnovata nel 2012.
L’ATO-R, titolare della concessione a TRM e firmataria del Contratto di servizio per la gestione del termovalorizzatore con la stessa.
L’ARPA Piemonte, che verifica il rispetto dei parametri di processo (emissivi e ambientali) e verifica l’impatto ambientale dell’impianto.
Infine, il Comitato Locale di Controllo, che esercita un controllo su tutte le fasi di realizzazione e gestione del termovalorizzatore attraverso i rappresentanti politici e tecnici dei Comuni limitrofi e che garantisce – soprattutto nei confronti dei cittadini – la massima trasparenza nella comunicazione relativa all’impianto.
14. Le informazioni sulle emissioni sono rese pubbliche?
Per garantire completa trasparenza verso le istituzioni e i cittadini, i valori emissivi del termovalorizzatore vengono pubblicati quotidianamente sul sito internet di TRM e su quello del Comitato Locale di Controllo; inoltre, vengono trasmessi attraverso alcuni monitor collocati nelle sedi dei Comuni limitrofi all’impianto e fuori dall’impianto stesso.
15. Il termovalorizzatore di Torino beneficia di Certificati verdi?
La quota di energia prodotta dal termovalorizzatore di Torino ha diritto al rilascio dei Certificati Verdi per la sola quota parte imputabile alla frazione biodegradabile del rifiuto.
16. È prevista una riqualificazione delle zone limitrofe all’impianto?
La costruzione del termovalorizzatore prevede compensazioni una-tantum alle comunità locali nel raggio di 2 km dall’impianto per finanziare “interventi di miglioramento della qualità del territorio e della qualità della vita dei cittadini” pari al 10% dell’importo dei lavori di realizzazione, ovvero circa € 24.000.000. La Regione Piemonte e la Città metropolitana di Torino cofinanziano tali opere rispettivamente per circa € 9.000.000 ed € 1.200.000, per un totale di quasi 35 milioni di euro.
Nel 2008, nel 2013 e nel 2015 sono stati siglati tre Accordi di Programma tra TRM e gli Enti territoriali di competenza (Città Metropolitana di Torino e comuni di Torino, Beinasco, Grugliasco, Orbassano, Rivalta e Rivoli) nei quali viene stabilita la destinazione dei fondi e definita la tipologia di opere da realizzare.
17. È possibile visitare l’impianto?
Sì, vengono organizzate visite guidate; per prenotarsi è sufficiente inviare una richiesta all’indirizzo e-mail visiteguidate@trm.to.it o registrarsi direttamente sul sito di TRM (www.trm.to.it/visiteguidate).