9 Giugno 2025
Sabato 7 giugno il termovalorizzatore è stato nuovamente teatro di uno spettacolo: un adattamento di “Novecento”, tratto dall’omonimo monologo di Alessandro Baricco con gli attori della Compagnia POeM che hanno recitato di fronte a oltre 300 persone.
L’opera, prodotta dal Teatro Stabile di Torino, valorizzata dalla regia di Gabriele Vacis e dagli allestimenti e dalla scenofonia di Roberto Tarasco, si è svolta all’aperto sopra ad un bilico posizionato ai piedi dell’impianto: da qui ha preso vita la vicenda del leggendario pianista del Virginian.
Una scelta scenica che ha incarnato perfettamente lo spirito dello spettacolo, che fa della materia viva degli spazi e della memoria collettiva elementi centrali della narrazione: l’allestimento ha, infatti, favorito il dialogo tra attori, pubblico e impianto in un unico organismo scenico.
A poco più di trent’anni dal debutto dello spettacolo, Vacis torna dunque a raccontare la storia del pianista nato e vissuto sull’oceano, affiancato dalle attrici e dagli attori della compagnia teatrale PoEM, in un simbolico passaggio di testimone con l’indimenticato Eugenio Allegri, primo interprete del monologo e insegnante degli attori quando erano ancora allievi della Scuola del Teatro Stabile di Torino.
Il termovalorizzatore, luogo in cui si trasformano i rifiuti in energia e calore, ospita così una diversa metamorfosi: quella della parola scritta che si fa voce, corpo e visione. Ma non solo: un sito industriale è diventato luogo di produzione artistica dedicata a tutto il territorio in una serata speciale in cui il teatro si è intrecciato con il paesaggio industriale, dando nuova luce e voce a un racconto che da trent’anni continua a commuovere platee in tutto il mondo.